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7 dicembre 2022

 

Come non consumare legna e carbone

Abbiamo visto che il disboscamento e lo sfruttamento agricolo intensivo impoveriscono il suolo. Un suolo povero non produce sufficiente frutta e verdura per l’alimentazione.

Gli animali da carne che noi consumiamo consumano cibo spesso prodotto in modo intensivo con il disboscamento di vaste aree in paesi lontani. Vi ricordate la paura di non avere mangimi per gli animali dei nostri allevamenti, quando è cominciata la guerra in Ucraina, granaio del mondo? Le grandi multinazionali commercializzano il legname per i mercati dei ricchi sotto forma di mobili e pavimenti di lusso.

I poveri invece abbattono alberi per usare la legna per cucinare. In luoghi come questo

non esiste altro modo che accendere un focherello o usare carbone vegetale per preparare la scarsa razione, ogni giorno.

La foto è di uno dei campi profughi, purtroppo ancora senza sostegno significativo delle agenzie internazionali, dove si ammassano famiglie che sfuggono dagli attacchi di gruppi armati nel Nord Kivu, sempre RDC.

 

Cosa possiamo fare?

Esistono leggi per la salvaguardia di alcuni tipi di alberi e altri vegetali. Un esempio: in Madagascar è vietata l’esportazione di legno di palissandro. Il palissandro ha una crescita lenta simile a quella della quercia, il suo legname nero è pregiatissimo, era comune sull’Isola Rossa ma oggi cresce solo in poche aree del paese. Lo stesso avviene per il Bois de Rose, legno rosso anch’esso a rischio estinzione.

 

Noi possiamo mangiare meno carne, contribuendo a fermare il disboscamento per coltivazioni intensive per gli animali da carne. Ricordiamoci del colibrì e anche delle formiche, che insieme spostano gli elefanti…

In Sud Kivu (RDC) gli amici di Briquettes du Kivu (Mattoncini del Kivu) hanno studiato e prodotto delle piastrelle di scarti e materiale organico vario che bruciano lentamente e sostituiscono egregiamente il carbone di legna ad un prezzo conveniente. Così si abbattono meno alberi.

Tutti piccoli passi da sostenere per proteggere la casa comune.