5 dicembre 2022
Oggi è la Giornata mondiale del suolo 2022 (#WorldSoilDay), che mira a sensibilizzare il mondo sull’inquinamento che provoca la perdita di fertilità del suolo e crea insicurezza alimentare.
“Il suolo: dove comincia l’alimentazione”
Lo slogan della giornata lanciata da FAO vuole sensibilizzarci sull’importanza di difendere gli ecosistemi dagli inquinanti che produciamo e dallo sfruttamento sconsiderato. E il problema non è solo nostro… Anche in Sud Kivu (sempre RD Congo, ormai dovreste averlo imparato) la situazione del suolo è grave.
Il disboscamento selvaggio delle multinazionali ma anche quello dato dalla povertà, provocano, durante la stagione delle piogge, un continuo dilavamento del sottile strato superficiale del terreno fertilissimo della regione, rendendolo molto meno produttivo di come era in origine.
La gente non ha altri metodi di cucina che accendere fuochi con carbone o direttamente con la legna e taglia alberi per farne carbone vegetale e per cucinare.
Cosa possiamo fare?
Il video che segue ci fa riflettere in modo “leggero” sulle incongruenze del nostro stile di vita.
Quindi? Per proteggere la terra, il suolo, una delle azioni possibili, forse la più importante, è il rimboschimento.
In Italia si tratta di proteggere le aree verdi, nelle città, di coltivare i terreni incolti, il cosiddetto “Terzo paesaggio” (1) che preserva la biodiversità… ma anche piantare alberi e cespugli, seminare erba e fiori, non solo perché sono parte della bellezza del mondo ma anche perchè proteggono il suolo.
In RDC, nel Sud Kivu, alcune organizzazioni che fanno parte del MEPE (presentato il giorno 3 su questo calendario) si occupano di rimboschimento.
IL VIVAIO DELL’ASS. VISACO, PARTE DEL MEPE
RIMBOSCHIMENTO DIRUPO ACCANTO AD UNA STRADA MOLTO TRAFFICATA. SEMPRE SALONGO
(1) Con l’espressione «terzo paesaggio», introdotta dal paesaggista Gilles Clément, si indicano i luoghi abbandonati dall’uomo: i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili. Sono compresi perfino i rovi e le sterpaglie che crescono nelle aree industriali dismesse. Ciò che è «incolto» o ciò che definiamo «erbaccia» diventa luogo ed elemento privilegiato del cambiamento ecologico.