Vai al contenuto

11 dicembre 2022

 

LA PLASTICA CHE UCCIDE

 

 

L’inquinamento causato dalla plastica consiste nella dispersione e nell’accumulo di materie plastiche nell’ambiente, il che causa problemi all’ambiente che ricadono sulle persone. Tale inquinamento interessa l’aria, il suolo, i fiumi, i laghi e gli oceani.

La plastica impiega centinaia di anni per decomporsi. Per questo la ritroviamo in mezzo agli oceani, a formare gigantesche isole di rifiuti ed è facile che venga ingerita da pesci, gabbiani, tartarughe e cetacei, causandone la morte.

Quando il pesce viene ingerito da un essere umano la plastica si trasferisce nel suo organismo. Questo succede anche per i pesci di lago, tilapia ma anche piccoli pesci da frittura, che popolano il lago Kivu e che sono parte importante e fonte di proteine nell’alimentazione delle popolazioni rivierasche.

Negli esseri umani come negli altri animali, una volta assorbite, le microplastiche si accumulano in fegato, reni e intestino e provocano disturbi metabolici, processi infiammatori, nonché danni ai sistemi immunitario e neurologico.

Secondo i dati del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) il 70-80 per cento dei rifiuti solidi urbani generati nel continente sarebbe riciclabile. Solo il 4 per cento di questo pattume viene riciclato. Sedici nazioni africane hanno bandito la plastica ma diverse non hanno introdotto regolamenti per assicurarne il rispetto.

Periodicamente la produzione di energia presso la diga idroelettrica di Ruzizi all’estremità meridionale del lago Kivu è ostacolata dalla formazione di enormi strati di rifiuti di plastica che ne bloccano le turbine. I cumuli di rifiuti nei pressi dell’impianto possono raggiungere una profondità di 14 metri. L’impatto è enorme e comporta l’arresto delle turbine per poter pulire l’impianto dalla plastica e l’interruzione dell’erogazione di elettricità nel Sud e nel Nord Kivu e in Burundi.

 

Che fare?

A Bukavu il MEPE (vedi il 5 dicembre) si occupa, come dicevamo, di ecologia e quindi di inquinamento. I problemi sono complessi.

Questo lo schema dei problemi e le loro soluzioni

Il MEPE anima e sensibilizza la popolazione su « La salvaguardia della Casa comune e la gestione della spazzatura» nelle CEV (Comunità ecclesiali viventi), nelle scuole e nei quartieri.

Il MEPE una volta al mese organizza l’animazione al “salongo”, il lavoro comunitario, in particolare ripulendo dalla spazzatura una grande strada o un quartiere della città.

 

Alcune associazioni parte del MEPE, in particolare Plasticor (che è anche una azienda privata con a capo una donna), Briquette de Kivu, e altri, riciclano la plastica producendo oggetti di uso comune.

 

 

 

 

 

In Italia cosa possiamo fare per evitare di usare la plastica?

Per esempio:

Usare borse in tela per fare la spesa

Evitare di masticare chewing gum

Acquistare cibo e detersivi sfusi

Installare un impianto per la microfitrazione dell’acqua a casa

Utilizzare borracce, contenitori di vetro e caraffe per contenere l’acqua

Ridurre o eliminare l’uso di accendini